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MERCATO: IL MATTONE DI PREGIO NON CONOSCE CRISI

Il mattone del lusso continua a crescere. Secondo i dati ricavati dall’analisi di Immobiliare.it,  negli scorsi dodici mesi sono aumentate del 2% le ricerche sugli immobili di lusso, con picchi anche vicini al 10% per quelle provenienti da Grecia, Russia e Italia.

Inglesi e americani nella top ten di chi cerca una casa di pregio

Attraverso l’analisi di oltre 25.000 annunci di case di lusso, distribuiti su 23 nazioni diverse e pubblicati, è stato possibile tracciare un quadro piuttosto preciso della richiesta di immobili di extra lusso: se è vero che il 17% della domanda arriva dal Regno Unito (+1% rispetto al 2011), dagli Stati Uniti (14%; +3% anno su anno) e dalla Francia (13%; +1%), le nazioni in cui è aumentata maggiormente la ricerca di dimore prestigiose sono la Grecia (+8%), la Russia (+6%) e proprio la nostra Italia (+5%). “Oggi si distinguono due macro gruppi fra chi cerca una casa di extra lusso. – dichiara Immobiliare.it – Da un lato ci sono le richieste provenienti da nazioni con redditi pro capite molto alti (Russia, Lussemburgo, Svizzera…), dall’altra quelle che nascono da nazioni attraversate da una pesante crisi economica e in cui molti cittadini abbienti cercano di mettere al riparo le proprie fortune; fra questi chiaramente c’è l’Italia, ma anche la Spagna e la Grecia”.

In Italia la maggior offerta di ville e castelli

L’indagine ha preso in considerazione anche l’offerta di immobili extra lusso con risultati sorprendenti. Mentre nei Paesi con economie più solide il numero di ville, castelli e dimore di lusso in vendita è rimasto sostanzialmente stabile se non, addirittura, diminuito in rapporto con il totale dell’offerta mondiale, nelle nazioni in crisi, al contrario, si è assistito nell’ultimo anno ad un notevole incremento delle residenze di pregio in offerta sul portale. Così, l’Italia balza al primo posto dell’offerta europea (14% davanti al Regno Unito) con un incremento anno su anno dell’8%, la Francia è quarta con il 12% (+4%) e la Spagna settima con il 3% (+6%).

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