MERCATO 2017: AUMENTO DEI CANONI DI AFFITTO, IN CRESCITA I RENDIMENTI DA LOCAZIONE
Contrariamente ai prezzi di compravendita che, fatta eccezione per alcune aree di prestigio nelle grandi città, non salgono – e che anzi registrano ancora una prevalenza di piccoli segni meno – i canoni d’affitto continuano ad aumentare, consolidando il trend in tutti i segmenti di mercato e in tutte le tipologie di alloggi, dopo la ripresa che avevano già fatto segnare nel corso del 2016. Che a sua volta però seguiva alla perdita di circa 15 punti percentuali registrata a pa rtire dal 2008.
Secondo gli ultimi dati di Tecnocasa, nel primo semestre del 2017 i canoni di locazione delle grandi città registrano i seguenti aumenti: +2% per i monolocali, +1,2 per i bilocali e +1,1% per i trilocali rispetto alla seconda parte del 2016, variazioni che diventano rispettivamente +2,1%, +1,7%e +1,5% su base annua.
«Su tutte le tipologie, per la prima volta – nota Tecnocasa – si vede un segnale positivo, attribuibile prevalentemente a una diminuzione dell’offerta e ad una migliore qualità della stessa».
A crescere di più è Bologna (+5,3% per i monolocali e +4,6% per i trilocali) mentre Genova è in controtendenza (-2,9% per i monolocali, stabili bi e trilocali).
Città | Monolocale | Bilocale | Trilocale |
---|
|
|
|
|
---|---|---|---|
Bari | 290 | 400 | 500 |
Bologna | 430 | 510 | 620 |
Firenze | 490 | 620 | 720 |
Genova | 260 | 350 | 430 |
Milano | 550 | 750 | 990 |
Napoli | 360 | 510 | 660 |
Palermo | 270 | 370 | 470 |
Roma | 560 | 730 | 900 |
Torino | 260 | 360 | 460 |
Verona | 350 | 450 | 530 |
Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa |
Città | Monolocali | Bilocale | Trilocale |
---|
|
|
|
|
---|---|---|---|
Bari | 2,2 | 2,6 | 3,3 |
Bologna | 5,3 | 4,6 | 3,4 |
Firenze | 2,3 | 1,4 | 1,8 |
Genova | -2,9 | -0,4 | 0 |
Milano | 2,7 | 1,6 | 1,7 |
Napoli | 3,3 | 0,7 | -0,3 |
Palermo | 2 | 0,6 | 0,2 |
Roma | 0,3 | 0,3 | 0,6 |
Torino | 1,2 | -0,1 | -0,6 |
Verona | 3,4 | 0,5 | 0,9 |
Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa |
Canone concordato in crescita
Una conferma arriva per quel che riguarda l’aumento al ricorso per il canone concordato, a cui, secondo Tecnocasa, si fa ricorso nel 28,1% dei casi (erano il 22,9% nella scorsa rilevazione). In sostanza si tratta di contratti che adottano corrispettivi massimi fissati da accordi territoriali tra associazioni di inquilini e proprietari e che godono di alcune agevolazioni fiscali, tra cui soprattutto la cedolare secca al 10%, che la legge di Bilancio attualmente in discussione in Parlamento dovrebbe confermare per i prossimi anni.
Restano pressoché costanti le motivazioni della ricerca della casa in affitto: «Il 60% cerca la casa principale, il 36,6% lo fa per motivi legati al lavoro e il 3,4% per motivi legati allo studio. In lieve aumento la componente lavorativa».
Oltre il 41% di chi cerca casa in affitto ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 25,4% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni. Il 40,7% è rappresentato da single. Le tipologie più affittate sono i bilocali (39,6%), a seguire il trilocale (34,7%).
Aumenta la qualità
«I potenziali locatari – nota Tecnocasa –sono sempre più esigenti nella ricerca dell’immobile e si evidenzia una maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, ovvero ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. Cresce l'interesse per gli immobili arredati o parzialmente arredati. La presenza del riscaldamento autonomo è apprezzata perché consente una riduzione dei costi condominiali». I proprietari stanno recependo questa esigenza e di conseguenza «la qualità dell’offerta abitativa in locazione è in miglioramento».
Il peso sull’economia familiare
In uno scenario di tassi bassi e occupazione precaria, l’affitto resta una soluzione obbligata per le categorie sociali più deboli; l’aumento dei canoni in un contesto di perdurante difficoltà economica e bassa inflazione rischia di diventare «un costo eccessivo per l’economia familiare», come sostiene Eurostat a proposito di una elaborazione su dati relativi al 2015 ripresa da idealista.it, secondo cui circa un terzo dei cittadini italiani che vivono in affitto investono nel canone oltre il 40% dei propri guadagni. In Spagna, Grecia e Romania si arriva a quasi la metà dei locatari.
FONTE SOLE24