MERCATO 2016: A LONDRA L''IMMOBILE ITALIANO PIACE
sta dalla Londra del dopo Brexit e dagli Stati Uniti del dopo Trump l’Italia brilla per stabilità (incertezze sul referendum costituzionale a parte). Gli avvenimenti internazionali dell’ultimo anno hanno reso più attraente il nostro Paese agli occhi degli investitori stranieri e il settore immobiliare lo dimostra: oltre il 70% delle transazioni sono state effettuate da gruppi esteri. Un trend di interesse crescente che si è consolidato nel 2016 e accelererà ulteriormente l'anno prossimo, secondo l'opinione degli operatori intervenuti ieri alla “Italian Real Estate Conference”, organizzata a Londra da Legance Avvocati Associati.
Gli investitori stranieri sono attratti dal «grande processo di riforme che è stato avviato e che è irreversibile, e da un contesto stabile – ha dichiarato l'ambasciatore d'Italia in Gran Bretagna Pasquale Terracciano aprendo i lavori –. Anche il referendum, quale che sia il suo esito, non sarà un evento sismico».
Dai diversi interventi alla conferenza è emerso «il grande interesse degli investitori stranieri, specie di lungo termine e non speculativi, grazie alla percezione di stabilità del Paese, al di fuori delle contingenze del momento, - ha spiegato Marco Gubitosi, responsabile dell'ufficio londinese di Legance. – Le contingenze passano, gli investimenti immobiliari restano».
La presenza degli investitori stranieri è un fattore positivo perchè porta a un mercato più dinamico e più trasparente, ha detto Paolo Bellacosa, direttore generale per l'Italia di Bnp Paribas RE. Il prezzo da pagare è una maggiore volatilità, ma «la volatilità sta diventando ormai una condizione normale e genera grandi opportunità», ha aggiunto.
Le vendite da parte delle banche, il processo di privatizzazioni in corso, il lancio di nuovi Reit e il rafforzarsi dell'asset management sono tutti fattori che contribuiranno ad attrarre gli investitori stranieri nei prossimi anni, secondo Bellacosa. Un fenomeno sottolineato da tutti gli esperti e investitori presenti alla conferenza è la maturazione e professionalizzazione del settore immobiliare in Italia, con gestori sempre più abili e preparati.
«Siamo in Italia dal 2000 e abbiamo investito in uffici, logistica e retail negli anni buoni e negli anni bui, - ha detto Alessandro Fiascaris, managing director real estate di Blackstone –. Negli ultimi cinque anni abbiamo notato un enorme miglioramento del mercato italiano, che ora è in mano a bravi operatori professionisti».
Il risultato è che «l’Italia sta raggiungendo gli stessi standard degli altri grandi Paesi europei e questo diventa un ulteriore incentivo per gli investitori stranieri perchè diventa più semplice operarci», ha sottolineato Gubitosi.
Per quanto riguarda i settori nei quali investire, i gruppi stranieri continuano a puntare su settori tradizionali e core come gli uffici e i negozi nei centro città, ma guardano sempre di più anche a settori alternativi o finora trascurati. La logistica è il settore in maggiore crescita, e le previsioni sono positive dato che le vendite online, causa del boom della logistica in Europa, in Italia sono ancora molto indietro.
Gli investitori stranieri stanno guardando anche al settore residenziale, finora considerato off limits perchè troppo complesso e frammentato. Il gruppo Usa Varde Partners, ad esempio, ha acquistato un portafoglio di appartamenti da 125 milioni di euro a Milano e li sta ristrutturando. «Continueremo a investire in questo settore perchè è molto interessante», ha dichiarato Luca Malighetti, managing director di Varde.
Altri settori interessanti per questioni demografiche sono le case per studenti, i microappartamenti per giovani professionisti, le case di riposo e di cura per anziani. Gli hotel continuano a attrarre forti investimenti dato che il turismo continua ad aumentare. In via Tornabuoni, la strada dello shopping chic di Firenze, il 50% delle spese con carte di credito sono fatte da cinesi, ha detto Mario Abbadessa, Ceo di Hines Italy, sottolineando anche il potenziale del retail.
In definitiva, ha sintetizzato Giuseppe Oriani, Ceo Italia di Savills Investment Management, «il mercato italiano ora è solo una frazione di quello che potrebbe essere. Il potenziale di crescita è enorme».