MERCATO: DIMEZZATA LA RICHIESTA DI SURROGA MUTUO
Dimezzate le richieste di surroga di mutui da parte degli italiani. Secondo il broker Mutui.it, che ha esaminato oltre 150 mila domande presentate dall’inizio dell’anno, se a ottobre 2010 (data dell’ultima rilevazione) rappresentavano ben il 18% del totale dei mutui richiesti, ad oggi arrivano solo al 9,7%. Un calo, questo, interpretabile alla luce degli alti spread imposti dalle banche a chi chiede oggi un finanziamento per la casa. Secondo l’analisi, chi richiede la surroga ha in media 38 anni, per un importo medio di 117.000, pari al 49% del valore totale dell’immobile ed una durata del finanziamento di 20 anni.
«La surroga – dichiara Lorenzo Bacca, responsabile Business Unit di Mutui.it –resta comunque una risorsa ed un diritto per i consumatori visto che, se possibile, permette di migliorare il finanziamento in atto; è evidente, tuttavia, che in questa fase di contrazione del credito e di spread elevati ottenere delle condizioni migliorative di tasso è piuttosto complesso e la domanda, prima ancora dell’offerta delle banche, ne risente».
Le regioni dove la percentuale delle surroghe sul totale dei mutui richiesti, è calata maggiormente, sono Trentino Alto Adige (-25,8%), Friuli Venezia Giulia (-21,44%) e Veneto (-13,30%); mantengono, invece, pressoché gli stessi valori di un anno e mezzo fa solo Umbria e Basilicata (rispettivamente +1,32% e +1,13%). L’impatto maggiore delle surroghe sul totale dei preventivi è riscontrato in Lombardia (16,01%), Umbria (12,81%) e Marche (12,29%), mentre nel 2010 in Trentino Alto Adige le richieste di surroga rappresentavano oltre il 31% del totale e nel Friuli Venezia Giulia arrivavano al 29,25%.
Con il Decreto Bersani, nel 2007, la surroga è a costo zero per il mutuatario: nessuna spesa di commissione, istruttoria o accertamento catastale. La norma prevede, inoltre, la collaborazione della banca di provenienza per agevolare il trasferimento del mutuo ma nella prassi, non sono mancati episodi di ostruzionismo da parte delle banche: le nuove norme introdotte in questi giorni provano proprio a rendere più semplice tutte le procedure. «Grazie alle modifiche del DL liberalizzazioni – continua Bacca – dal momento della richiesta di sostituzione non dovranno passare più di dieci giorni; in caso contrario e se la colpa è della banca d’origine del finanziamento, questa dovrà risarcire il cliente con l’1% del valore del mutuo per ogni mese di ritardo».