LEGGE DI STABILITA' 2015 LOCAL TAX
Una Local Tax che riunisca IMU, TARI, TASI, addizionali IRPEF e altre imposte comunali in un unico tributo: il Governo Renzi ha confermato ai Comuni l’arrivo della tassa unica, delineandone i contorni e lastricando la via per una liberalizzazione delle aliquote. Il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta ha definito una «richiesta ragionevole» l’esclusiva titolarità dei Comuni sulla nuova imposta. Citando testualmente le parole del Premier Matteo Renzi – riportate dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio,Graziano Delrio, a margine dell’assemblea ANCI – tutto questo sarebbe applicato in nome di una:
«Completa autonomia fiscale dei Comuni».
=> Local TAX: come funziona la tassa unica TASI-IMU & Co
Permettere di stabilire in massima autonomia le regole per l’applicazione di imposte gravose come IMU e TASI, che finirebbero accorpate con altri tributi locali nella Local TAX, vorrebbe dire si sta davvero andando verso l’abolizione dei tetti alle aliquote. E per capire se la Local Tax si applicherà già dal 2015 bisogna seguire in questi giorni i lavori sulla Legge di Stabilità, anche se in realtà gli emendamenti sono già stati presentati e i tempi di approvazione son così stretti che è plausibile ipotizzare che il Governo imponga l’ennesima fiducia blindando il testo.
Local Tax
Dopo le proteste dei sindaci sui tagli imposti dalla Legge di Stabilità - secondo i calcoli IFEL le riduzioni sarebbero pari ad una cifra compresa fra 3,5 e 3,7 miliardi - le cose hanno preso una piega decisamente favorevole per i Comuni, un po’ meno per i contribuenti. In pratica, la ricetta di semplificazione per il cittadino promessa da Matteo Renzi si tradurrebbe nel dare carta bianca ai Comuni:
«Noi vi diamo degli obiettivi e voi fate come vi pare, è evidente che poi ne risponderete di fronte ai cittadini».
Più gettito ai Comuni
Nei giorni scorsi la CGIA di Mestre aveva già proposto i calcoli in base ai quali la Local Tax potrebbe portare nelle casse dei comuni circa 31 miliardi di euro, così ripartiti:
IMU e TASI: 18,8 miliardi;
Tassa rifiuti (TARI): 7,3 miliardi;
Addizionale IRPEF: 4,3 miliardi;
Imposta di scopo: 14 milioni di euro;
Imposta di pubblicità: 426 milioni di euro;
Imposta di soggiorno: 105 milioni di euro;
Occupazione spazi e aree pubbliche (TOSAP): 218 milioni di euro.
La somma è pari a 31,2 miliardi, che rispetto all’attuale sistema di tassazione avrebbe il vantaggio di essere incassata con un’unica imposta. L’obiettivo dichiarato, però, non era certo aumentare le tasse locali ma semplificare la vita ai cittadini, come auspicato dal segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi:
«L’eventuale semplificazione della tassazione comunale renderebbe più facile pagare le tasse: una richiesta che ormai tutti i cittadini invocano. Ma oltre a semplificare bisogna anche ridurle, visto che per l’anno in corso la tassazione sulla casa ha assunto dimensioni non più sostenibili».
Aliquote
Ai Comuni verrebbe poi lasciata anche la possibilità di introdurre ulteriori sgravi, basati sull’ISEE, oltre a quelli che dovrebbero essere reintrodotti. In sostanza oltre ad unificare l’imposta sugli immobili in una “local tax” si potrebbe assistere al ritorno delle aliquote standard e detrazioni fisse sulle abitazioni principali così come era stato inizialmente previsto per l’IMU (200 euro più 50 per ciascun figlio convivente con meno di 26 anni).
Fondamentalmente la nuova imposta dovuta deriverà dalla somma delle aliquote IMU e TASI, ma ancora non si sa se verrà o meno previsto un tetto complessivo del 10,6 per mille, eventualmente incrementabile di un ulteriore 0,8 per mille, o si lascerà mano libera ai Comuni. L’aliquota standard potrebbe essere portata ad valore tra il 3,3 per mille, il massimo applicato nel 2014, ed il 4 per mille dell’IMU 2012 così da compensare la riduzione del prelievo sulle case di più basso valore catastale.
Affitti
Novità anche per chi ha una casa in affitto: dal prossimo anno potrebbe essere cancellata la quota a carico degli inquilini in caso di immobili ad uso abitativo. Quota che invece resterebbe a carico di imprese ed esercenti, in caso di affitto dei locali, integrando nella “local tax” tributi minori come quelli sulle affissioni.
TARI
Per ora, visti i tempi stretti per la definizione della nuova “local tax”, che il Governo vuole rendere operativa già dal 2015, rimarrà fuori dall’imposta unica sugli immobili la TARI, la tassa sui rifiuti che prevede modalità di calcolo molto sono diverse non prendendo in considerazione la rendita catastale dell’immobile.