MERCATO 2015: GLI ITALIANI TORNANO A COMPRARE
Un ultimo trimestre migliore dei precedenti è quello che chiude il 2014 sul fronte delle transazioni immobiliari. È quanto sancisce il rapporto dell'agenzia delle Entrate che pubblica quest'oggi una fotografia confortante del trend che il mattone residenziale ha imboccato nel nostro Paese. Dopo aver toccato il livello minimo di transazioni immobiliari nel 2013 (tornate ai livelli del 1985), il settore rialza la testa e tenta il recupero.
Da ottobre a dicembre 2014 sono state registrate 116.543 vendite, in aumento del 7,1% rispetto a un anno prima. Nel primo e terzo trimestre dell'anno il segno delle transazioni era stato comunque positivo (rispettivamente +4,1% e +4,2%), mentre gli scambi sono calati dell'1% su un anno prima nei tre mesi tra aprile e giugno. L'anno scorso si è chiuso con 417.524 compravendite di case, in linea con le previsioni dei maggiori Osservatori. Siamo lontani dal bollettino di guerra del 2012, scandito ogni quarter da perdite a due cifre e culminato nel calo del 30,5% degli scambi nell'ultimo spicchio dell'anno. E' ancora presto per parlare di ripresa sostenuta, anche se certo la strada imboccata è quella di un recupero che nei prossimi trimestri potrebbe venire confermato dai dati. E non si può più sostenere, come è avvenuto nel primo quarter 2014, che il buon risultato è dovuto anche allo spostamento dei rogiti dalla fine del 2013 al 2014 per beneficiare delle imposte di registro più leggere, passate dal 3 al 2% per la prima casa e dal 10 al 9% per la seconda.
Già dal 2013 le variazioni negative hanno perso intensità. “Il 2014 si è aperto con un tasso tendenziale positivo, seguito da un trimestre al ribasso e si è chiuso con il terzo e quarto trimestre con rialzi che si consolidano” recita il comunicato. In totale sono stati 920.849 gli scambi se si sommano le pertinenze (in genere box e posti auto), uffici, negozi e così via. Il comparto comprensivo di tutti i settori ha visto nel quarto trimestre transazioni in aumento del 5,5% e sull'anno dell'1,8%, sul quale pesa il dato negativo del segmento commerciale (-4,6%).
I capoluoghi locomotiva del mattone
A segnare i maggiori rialzi sono ancora una volta gli otto maggiori capoluoghi italiani. In molti casi con crescita delle transazioni a due cifre. Nel complesso il rialzo è stato del 13,5% (+5,3% nelle rispettive province). A Roma si è venduto quasi il 20% in più di case, a Bologna, Torino e Napoli il rialzo viaggia intorno al 18% e a Firenze e Genova con tassi positivi che superano il 10%. A Milano e Palermo si registrano incrementi più moderati, con tassi tendenziali pari al +3,2% e +1,5% rispettivamente. Ma ricordiamo che Milano arriva da cinque trimestri di performance positive culminate nel +21,4% del primo trimestre 2014. Ma anche Roma, Genova, Bologna e Firenze hanno registrato rialzi tutto lo scorso anno. Fa eccezione Napoli, unica città che nell'intero anno ha registrato un segno negativo (-3,7% rispetto al 2013), penalizzata nei primi due trimestri dalla dismissione del patrimonio residenziale del Comune a favore degli inquilini. Nelle province solo quelle di Milano e Palermo hanno registrato un calo degli scambi, rispettivamente dello 0,2% e del 6,3%. Le tendenze nelle diverse aree geografiche Sul fronte residenziale ci sono differenze regionali anche consistenti. Si vendono più case in Centro (+9,3%) rispetto a un anno prima, che al Nord (+7,5%) e al Sud (+4,7%). Nei capoluoghi sono state vendute 39mila abitazioni (141.874 nell'anno) a livello nazionale, in rialzo del 12,2% rispetto all'anno precedente. Si conferma quindi l'andamento positivo rilevato negli altri trimestri dell'anno. Anche in questo caso il Centro ha registrato l'andamento migliore (+14,6%), seguito dal Nord (+12,5%) mentre il Sud resta al palo (+2,2%). Scambi in terreno positivo anche nei comuni minori (77.583 transazioni nel trimestre), in aumento del 4,7% contro un +2,8% del trimestre precedente.
Nuda proprietà
Più fiacco l'andamento della nuda proprietà. Nell'anno sono state 21.108, in aumento dell'1,5%, meglio è andata nell'ultima fase dell'anno con un aumento del 10% rispetto allo stesso trimestre del 2013. Anche in questo caso la crescita degli scambi del diritto di nuda proprietà rilevata a livello nazionale su base annua è più accentuata nei comuni capoluogo, +3,3%, e contenuta nei comuni minori, +0,6%.